Testimonianze


PIERGIORGIO ODIFREDDI 
docente di logica matematica all’Università di Torino
"Nel caso di Padre Pio queste stimmate hanno sempre lasciato un po’ perplesso; Padre Gemelli che in fondo, come dice la parola padre, era un sacerdote, era un ex ateo che si era convertito, era diventato un religioso  però era un medico quindi era andato a visitarlo e il suggerimento di Padre Gemelli era semplicemente che Padre Pio era un matto da internare in manicomio, ma questo in senso letterale non come denigrazione."

FRANCESCO TRAVERSI
presidente dell’Associazione Pro Padre Pio

"Il 28 agosto 2007 notificai una raccomandata al vescovo e a tutti i frati incaricati di procedere alla riesumazione di impedire che loro dessero corso a questa volontà. Nonostante questa diffida che venne comunicata anche al commissario del comune di San Giovanni Rotondo, nella notte del 2-3 marzo 2008 venne annunciata l’apertura del sepolcro. Dopo 40 giorni dall’apertura della bara, il giorno 24 aprile 2008 venne esibito un simulacro attribuito a Padre Pio."

"Questa non è fede, questo è commercio, è lontano dalla fede. Il commercio sta fuori dalla chiesa, deve stare fuori dalla chiesa non nella chiesa. Riteniamo che il nuovo tempio, che hanno denominato chiesa di san Pio, sia un tempio massonico."

FLAVIA COCCIA
direttore operativo ISNART

"San Giovanni rotondo ad esempio ha avuto una grandissima spinta quando hanno fatto l’ostentazione della salma di P. Pio, è chiaro li c’è stato il grandissimo afflusso. Bisogna trovare un giusto equilibrio tra religione e commercializzazione."

GIANMARIA BELLU
giornalista de “L’Unità”

"Un sacco di persone importantissime diventano devoti di Padre Pio però, contemporaneamente, Padre Pio viene visto appunto come il frate povero. E in effetti l’immagine di Padre Pio è quella del frate povero che di tanto in tanto si degnava in modo ruvido in modo brusco anche di prendere in considerazione, di avere rapporti con queste persone particolarmente ricche che poi facevano delle donazioni."

LUIGI CANCRINI
psichiatra e psicoterapeuta

"Allora cosa è che caratterizza la personalità di questo sacerdote, così come emerge dalla sua storia, dalla sua biografia ufficiale: è quella di una persona che andava incontro a delle crisi, che possono essere definite mistiche, ma fin dall’infanzia ci sono questi episodi in cui lui si incontra con cose che non sono nella normale esperienza degli esseri umani e che da psichiatra sono piuttosto legate a delle alterazioni della coscienza, trance, sindromi dissociative dalle quali si risveglia avendone un ricordo più o meno confuso più o meno chiaro."

ARMANDO DE VICENTIIS
psicologo e psicoterapeuta, autore del libro “Estasi, stimmate e altri fenomeni mistici”

"Le ipotesi più probabili sono quelle che i segni di Padre Pio, così come quelli di tutti gli stigmatizzati, esclusa la frode da parte di alcuni, potesse essere l’espressione di questa malattia che oggi viene definita addirittura “porpora psicogena”; porpora perché per il colore che assumono le chiazze, psicogena perché si è visto che c’è una forte correlazione tra la formazione e l’aggravamento di questa malattia con gli stati emotivi." …. "Io credo che Padre Pio fosse il capro espiatorio di un bisogno collettivo e lo si può considerare come una sorta di vittima di una pretesa culturale. In quel momento Padre Pio, portatore di quei segni, probabilmente di origine patologica, probabilmente di un’affezione della pelle, fosse l’icona rappresentativa di una fede collettiva."

ORAZIO LA ROCCA
giornalista e vaticanista de “La Repubblica”

"L’occasione di un rapporto tra il premier Berlusconi e  la casa sollievo della sofferenza, cioè dell’ospedale fatto costruire da Padre Pio, lo scoprii casualmente nel 2005 in occasione dell’annuale ricevimento che Stato e Chiesa fanno all’ambasciata d’Italia presso la Santa Sede in occasione dei patti lateranensi...casualmente incontrai all’uscita la delegazione del governo guidata dal premier Silvio Berlusconi  e lui uscì tutto pimpante, tutto contento, perché sappiamo benissimo che il premier ci tiene molto a questi contatti con le alte gerarchie...e gli chiesi com’è andata? E lui: "E’ andata benissimo, abbiamo avuto le stesse identità di vedute e tanto è vero che io ho annunciato al segretario di stato che il governo darà i contributi per l’ospedale di San Pio."

FRANCESCO COLAFEMMINA
filologo ed esperto di arte sacra, autore del libro “Il mistero della chiesa di San Pio”

"La nuova Basilica, come viene definita, realizzata da Renzo Piano nel 2004 è in realtà un progetto che non è stato mai pensato neanche lontanamente da Padre Pio. Da un lato c’è una certa ingenuità da parte dei frati cappuccini e incapacità di controllo. Perché quando io ti progetto una chiesa che non ha la forma di una chiesa ma di una conchiglia fossile, il nautilus, che è un elemento importante ad esempio per la massoneria, io sacerdote dovrei dire ”no stai sbagliando progetto."

"Padre Pio quando era in vita era comunque venerato non solo da cattolici ma anche da non cattolici, da non credenti, da massoni, da atei, da gente dello spettacolo, dal mondo dell’imprenditoria."

"Uno degli elementi che mi ha più sconvolto nella fase della riesumazione di Padre Pio è stato vedere Padre Pio coperto da una maschera che all’inizio si è detto un sottile strato di cera, ma in realtà è una maschera in silicone realizzata dagli Gems Studio di Londra. E' chiaro che si tratta anche lì di un’operazione di marketing."

LUIGI DE NISI
segretario Sel San Marco in Lamis

"Il turismo a San Giovanni Rotondo con il Giubileo nel 2000 ha dato la possibilità, anche tramite agevolazioni fiscali, di allargare perché si pensava dovessero arrivare chissà quanti pellegrini a San Giovanni Rotondo, hanno dato all’incirca 200 autorizzazioni per fare alberghi a gente che non era albergatore, che si sono improvvisate."

MARCO D'ERAMO
giornalista de Il Manifesto

"È stato creato dai suoi fedeli e lui si è adeguato a quello che gli chiedevano, lui non è nato santo, non è nato con le stimmate, quando gli sono apparse le stimmate è stata la risposta alla domanda dei suoi seguaci, non erano ancora suoi fedeli, erano ancora suoi seguaci, cioè si è plasmato in base alle esigenze del suo pubblico del suo come fanno i divi."

ENRICO MALATESTA
biografo ufficiale di Padre Pio

"Adesso i frati sono anche imprenditori televisivi con tanto di televisione."